Ileana Remini
Nidil Napoli- Produzione

 

Care Compagne e Compagni,

innanzitutto vi chiedo scusa se ho la voce rotta dall’emozione , ma parlare dopo la relazione del segretario generale , ad una platea così vasta , fa sempre un certo effetto.

I cambiamenti intercorsi nel mondo del lavoro negli ultimi anni , sfociati in una precarietà selvaggia stanno vanificando 50 anni di lotte e battaglie sindacali attraverso le quali , i lavoratori avevano ribadito ed affermato la propria dignità ed i propri diritti.

La nostra organizzazione è stata protagonista di un dibattito acceso , volto alla ricerca di soluzioni diverse , trovandosi a volte isolata , lottando contro la sfiducia ed esaltando le aspettative soprattutto tra i più giovani.

La nascita di Nidil , ha costituito un passo importante per la CGIL perché, nonostante le difficoltà nella contrattazione siamo riusciti a dare voce e volto a chi non ne aveva , e abbiamo contribuito alla diffusione di quella coscienze dei propri diritti che in tanti non attribuiscono ai giovani.

In Campania e nel resto del meridione la piaga precariato è stata più pesante e si è sommata ad altri mali storici , non alleggerendone il peso , bensì enfatizzandolo, quasi legalizzando il lavoro nero , dando valore di legge al lavoro grigio.

L’incidenza del lavoro parasubordinato nell’area campana è infatti quasi raddoppiata negli ultimi anni e non facciamo fatica a notare quanto il suo peso sia cresciuto nelle pubbliche amministrazioni nella sanità e nel privato sociale; aree di non facile penetrazione per chi , come noi, provava a portare per la prima volta il sindacato in questo mondo.

Nonostante i nostri sforzi anche laddove si sonop raggiunti ottimi livelli di contrattazione per i dipendenti a tempo indeterminato, non sempre siamo riusciti a trasferire quelle conquiste ai lavoratori parasubordinati, condannati nei fatti ad essere  dipendenti di serie B.

Certo , una responsabilità va attribuita alla legislazione nazionale ; l’altra alla gestione che qua e là si è fatta del dlg 276.

Da questo punto di vista l’importanza del CCNL non solo va ribadita ma va sostenuta con forza e nella concretezza della contrattazione.

A maggior ragione , la legge 30 va superata, abrogata, cancellata perché essa costituisce l’attacco al CCNL.

Per questi motivi noi di Nidil abbiamo chiesto di rafforzare il lavoro con le categorie, il coinvolgimento delle Rsu e dei rappresentanti dei lavoratori atipici, sempre più spesso sottoposti ad un doppio ricatto , abbandonati a logiche aziendali che non è esagerato chiamare padronali.

Precarietà lavorativa coincide quasi sempre con precarietà esistenziale e sociale; vuol dire difficoltà a pensare al futuro (crearsi una famiglia, avere una casa) , mortificare le professionalità ed abbassare il livello di consapevolezza delle proprie capacità.

Stanno distruggendo l’impianto solidaristico faticosamente costruito attraverso loStatutoo dei lavoratori, dividendo il mondo del lavoro, puntando al ribasso nei costi e nell’organizzazione del lavoro.

Per questo è importante che uno degli obiettivi di questo congresso sia la ricomposizione del mondo del lavoro, puntando sempre più ad un coinvolgimento diretto anche dei lavoratori atipici nei processi decisionali , allargando gli spazi di rappresentanza e partecipazione e ridando peso agli alti valori della  confederalità.

Infine , la battaglia per la legalità è una battaglia in difesa del sistema democratico; per questo non si tratta solo di un fardello del mezzogiorno ma dell’Italia tutta.

Dobbiamo ribadire con forza la necessità di un nuovo sviluppo che consenta ai giovani meridionali di superare , come ha detto Guglielmo Epifani , il bivio precarietà- emigrazione , un modello che investa in innovazione e ricerca , che argini la “fuga dei cervelli”; che saldi il tessuto connettivo della società civile e riporti ad unità il mondo del lavoro. 

La CGIL tutta ha accettato questa sfida , sta ora a noi, ai più giovani ,riempirla di entusiasmoe contenuti nuovi.

Sembra l’assalto al cielo , eppure la nostra storia . la storia dei cento anni della CGIL ci insegna che è una battaglia che si può e si deve vincere.